Podersdorf Diary



(The Podersdorf Winners. Photo by Eleonora)

Una macchina carica all’inverosimile di oggetti, persone, sogni e sensazioni, sta lentamente attraversando il cuore dell’Europa in direzione profondo est.

Come se fossimo una carovana di nomadi inseguiamo, macinando centinaia di Km , una ragione per vivere, una motivazione per fare sorridere le nostre esistenze e proiettarle fra le cose che hanno un valore talmente alto da essere inestimabili.

Al posto di guida Mr. Andy Meola Ë immerso in pensieri silenziosi e sfumati, si sta chiedendo come sará questo lago sdraiato sul confine austro-ungherese. Si sta chiedendo se questa volta riuscirá a tirare fuori tutta la sua capacitá artistica senza correrre il rischio di spezzarla e lasciarla inespressa nel suo animo. Al suo fianco siede il vecchio della coppia, Antonio “Piccio” Cusmá. » stranamente taciturno e sta cercando di lasciarsi alle spalle centinaia di Km per scappare dalla sua vita, dalla sua esistenza che lo mette di fronte a delle scelte a cui deve dare una risposta, e cosÏ non avendo ancora idea di come reagire a questo soffocante presente nel frattempo si Ë fatto volentieri coinvolgere in questa avventura on the road. Dietro di loro sono sedute 3 persone e a guardarle bene si capisce che sono una nuova famiglia. Andre Gallotti (un freestyler col cuore), Elena la sua dolce compagna con Vera , un ëirresistibile mattacchiona di 3 anni che ci insegnerá in questi giorni come si fa a stare al mondo. Ottimi gli ingredienti di partenza ora vediamo cosa succede a mischiarli e a metterli in forno.

Al nostro arrivo ad accoglierci c’Ë un lago favoloso, immerso fra prati verdi e soffici e scaldato da un sole cosÏ vivo che sembra di essere a Palermo in primavera. Il campeggio Ë comodo, pulito,rilassante e sorge sulle rive del lago. Dopo avere gioito insieme di ciÚ che avevamo conquistato, dopo esserci scambiati le nostre dolci vibrazioni e l’emozione di stare insieme ci siamo buttati in tenda ad aspettare una nuova alba, una delle pi˘ belle che la vita ci avrebbe mai regalato.

Appena apro gli occhi e sporgo il testino fuori dalla tenda vedo giá Mr. Meola con le unghiette montate che come in uno stato di trance esegue senza interruzioni una serie di tecnicismi quasi impossibili con un frisbee che lo segue ovunque manco fosse il suo cane……é un attimo, io penso ad un anno fa quando lo conobbi ed ora non credo quasi ai miei occhi vedendo la sua evoluzione, ma dove vuole arrivare questo ragazzo? Quanta sete ha di imparare? Per un attimo una dolce sensazione mi pervade i tessuti ma Ë ancora troppo presto per potere fare delle previsioni.

Mentre ci rechiamo alla location parliamo fittamente ed Andrea mi comunica che il suo unico intento Ë di riuscire ad esprimersi e a farer vedere quanto vale, io lo rassicuro e gli ripeto almeno 3 volte che Ë un campione, ed ancora tempo pochi mesi dovrá giocare solo coi migliori del mondo con mio grande rammarico, ma credo che lui sia un eletto e quindi Ë giusto che vada cosÏ.

Io di rimando gli confesso che se c’Ë una ragione per cui ho riiniziato ad amare il frisbee Ë perchË riesce ancora a darmi delle emozioni infinite e quindi voglio attingere da questa fonte a piene mani fino a quando potrÚ farlo. Ho voglia di danzare intorno ad un disco rotante sentirlo sulla mia pelle e cercare di addomesticarlo per gustarlo un istante e poi liberarlo ancora nell’aria sua compagna naturale. Niente Ë per sempre e se riusciremo ad accettare questo principio universale vivremo tutti molto meglio godendo di questi istanti preziosi.

Appena arrivati sul pratone non riusciamo a contenere l’entusiasmo e le energie e cosÏ partiamo con una jam esplosiva e senza nessun criterio di risparmio giochiamo come indiavolati, solo per il gusto di farlo e godere. Via via arrivano tutti gli amici Italiani, lo spettacolare Matteo Gaddoni (un altro di cui sentirete parlare molto negli anni a venire), il mito vivente Clay e la sua irresistibile famiglia (che da sola riscuote un 10 dalla giuria),e pi˘ tardi uno degli ultimi arrivati ma giá colonna portante del movimento Italiano Fabio Sanna e signora, la regista ufficiale di questa Kermesse (grazie ancora di tutto quello che hai fatto e che farai). A fine giornata tutti sul camper dei Collerá a gustare le impareggiabili piadine di Lui, servite con una dolcezza di cui solo una madre Ë capace e per un attimo mi sento a casa coccolato da mia madre, che in realtá non vedo da mesi. Le voci si sovrappongono, siamo belli come il sole, cosÏ spontanei e felici di quello che stiamo creando che potremmo essere tranquillamente l’oggetto di studio da parte di prestigiose equipe di sociologi.
Appena la bambina si addormenta Ë il segnale per rientrare al campeggio e stendere le nostre membra spossate da una giornata di salti, prese e giri.

Quando mi alzo il Sabato mattina sento uno strano odore nell’aria, Ë uno di quegli odori che mi fanno tornare bambino, quando ancora credevo ciecamente nella possibilitá di realizzare i sogni, cerco con gli occhi lo sguardo del mio compagno per capire come si sente, ma inutile dirlo Ë gia col disco in mano a consumarsi le unghiette a forza di autocariche…….

Ci siamo, tra poche ore andremo in scena ed ognuno di noi dovrá trovare la forza di esprimersi e di non farsi paralizzare dai fantasmi. Io sono sereno, so di avere un’ottima potenza di fuoco con Andrea e quindi devo solo aiutarlo a prendere la mira. Io mi occupo della coreografia della routine ed Andy collabora riuscendo a darmi degli spunti interessanti. Dopo un’ora abbiamo trovato un’ottima ispirazione e la stiamo concretizzando in una routine che via via che prende forma non ci fa pi˘ stare nella pelle…..siamo troppo in sintonia ed Ë la cosa pi˘ importante quando sati andando a esibirti per un Pair. Io ho fiducia in lui e lui in me, e come se fossimo soldati pronti a coprirci le spalle, la nostra sopravvivenza dipenderá dal grado di simbiosi che riusciremo a sviluppare.

Dopo un summit con gli altri giocatori per decidere i criteri per giudicare, ci ritroviamo sul black carpet per provare brandelli di routine, la pedana Ë stracolma di atleti, di stili e tecniche differenti ma Ë la cosa pi˘ simile ad un organismo che abbia mai visto, Ë l’unione delle parti a dare il tutto….e quanto bello Ë questo tutto non basteranno mai le parole per descriverlo.
Quando tocca a noi decidiamo di esibirci mezzi nudi per essere meglio irradiati dal sole e sviluppare la nostra fotosintesi frisbeestica. Questa volta siamo maturi, crediamo in noi e ci auto assistiamo avvalorandoci a vicenda e dando prova di una completezza e di una tranquillitá di esecuzione spettacolare. Quando la musica si smorza e noi ci rendiamo conto di avere dato tutto il meglio di noi scoppiamo in un urlo liberatorio ed in un abbraccio che ci proietta in una nuova dimensione: siamo appena riusciti ad esprimere la nostra arte , abbiamo tirato fuori dal nostro subconscio tutte le energie che dovevamo liberare per vivere sereni…..uno stasto di grazia ci avviluppa e ci accarezza facendoci camminare a 20 cm dal suolo. Questo Ë uno di queri momenti che non dimenticheremo mai, uno dei pi˘ felici della nostra vita.

A questo punto potrei parlarvi del giorno dopo, delle finali, della nostra vittoria e della favolosa armonia vissuta con tutti i ragazzi italiani e stranieri, ma non lo farÚ perchË la cosa pi˘ importasnte era descrivere la nostra nuova consapevolezza. Ora siamo pronti, abbiamo deciso di imparare a giocare come si deve, di acquisire nuovi mezzi per esprimere le nostre necessitá spirituali e artistiche. Abbiamo voglia di creare, abbiamo l’entusiasmo che ci trascina ad abbattere qualsiasi tipo di ostacolo interposto tra noi e la nostra meta frisbeestica.
Voglio solo ringraziare tutti quelli che hanno permesso di vivere queste giornate indimenticabili, a partire da Oddi, AlÏ e tutto lo staff viennese, passando per tutti i giocatori italiani e non (siete favolosi vi amiamo tutti) e per i favolosi accompagnatori di famiglie (Lui e Elena) e di fidanzati (Eleonora).

Non vi scorderemo mai, un pezzo del nostro cuore Ë rimasto inabissato in quel lago e da lá continuerá a battere per l’eternitá senza mai arrendersi alla potenza del tempo.
A presto