Viareggio 2004

Viareggio Ë vicina. 20 giorni all’inizio dell’ultimo ufficiale appuntamento di questo 2004. 20 giorni per iscriversi, darsi appuntamento ,fare l’appello di ìchi c’Ë chi mancaî e speriamo che siano tutti presenti, che nessuno abbia giá preso il via del tran tran quotidiano invernale.

Viareggio Ë la manna dal cielo: allunga quest’estate, la fa arrivare molto in lá, in modo che l’inverno faccia meno paura, e il 2005 Ë solo 3 mesi dopo.

Viareggio Ë spiaggia, mare, ultimate e freestyle: la solita, strana ìconvivenzaî di due sport dove l’attrezzo Ë identico (solo 15 grammi a differenziarloÖ) ma l’agonismo e lo stile Ë addirittura opposto. Giudici Vs assenza dell’arbitro; musica e volteggi Vs urla a bordo campo e muscoli da calciatore; massimo 3 persone Vs squadre da 15 elementiÖed altro, ancora, a dividere il frisbee, che passa dalla sua massima bellezza artistica alla sua migliore prestazione agonistica.

CosÏ, per una volta, faccio un invito a tutti i freestylers: ogni tanto, quando il vento non Ë quello ideale; quando anche voi siete stanchi (non potete non esserlo mai!); quando vi concedete un attimo di pausa, andate a vedervi una partita di ultimate.

Ci sono molte squadre, al torneo di Viareggio, ed il livello di gioco Ë interessante: prendetevi una partita dove vedete molto pubblico, non perché sará la pi˘ bella (Ë probabile, perÚ!), ma perché sará pi˘ facile farvi prendere dall’ ìambienteî. Tifo. Incitamento. Delusione temporanea. Battute. Uomini a bordo campo un po’ isolati, che chiamano un ìfuoriî o un particolare cambio di giocoÖstrategie. Cambi repentini di possesso disco, difesa che diventa attacco, muscoli tesi, braccia allungate, salti per intercettare un frisbee, tuffi in metaÖ

L’Ultimate Ë bellissimo. E’ gioco di squadra, Ë ìappartenenza al gruppoî Ë cori , Ë saluti a fine partita, due squadre a centro campo, abbracciate, parole e regali.

E’ fatica collettiva, incontri, incazzature, allenamenti duri, Ë giri di campo, teoria spiegata sulla spiaggia, tecnica e menischi rottiÖ

Eppure, nonostante le diversitá, i due sport sono accomunati dallo ìspirit of the gameî. Le differenze si annullano, nel momento stesso in cui lo spirito del gioco, la mentalitá con cui ìsi scende in campoî, le origini ìstoricheî e ìmoraliî sono identiche.

Quando sarete a bordo campo, non sentirete, se non raramente, un tifo negativo. E’ la prima regola che viene insegnata, come l’assenza di falli volontari, come il rispetto del gioco e dell’avversario. Non vedrete un giocatore che spintona, né uno che fa sgambetti. Non vedrete arbitri, né contestazioni con entrata in campo di esterni. Non vedrete, in generale, negativitá.

I giocatori di Ultimate non sono ìmammoletteî. Normalmente sono anche piuttosto duri, strafottenti fuori campo, hanno muscoli tesi, e caparbietá. Vogliono vincere. Vogliono essere i migliori. Solo, lo fanno con la mentalitá dei frisbisti.

CosÏ, se Ë vera (in parte lo Ë) la strana ìavversioneî degli ultimate players per i freestylers, (antica faida, anche divertente), Ë anche vero che sono gli ultimate players i pi˘ accaniti sostenitori del freestyle, quando c’Ë uno spettacolo o una competizione a cui possono assistere.

Ed Ë vero che i freestylers amano essere amati dagli ultimate players, i ìfratelli del gioco duroî, che li guardano affascinati volteggiare quei 160 grammi, farli diventare plastica morbida, duttile, sotto le loro mani.

Quindi a Viareggio, andate a vedere una partita di Ultimate. Merita, ve lo assicuro. E, se vi capiterá di poterlo fare, se ne avrete la fortuna e la voglia, magari nella vostra cittá, andatelo a giocare, l’Ultimate. E’ un mondo diverso, ma Ë bello sentirsi parte di un gruppo, e sentire il fiato corto, i muscoli che urlano, gli amici che incitano. 15 grammi di plastica in pi˘, che fanno la differenza. Sarete e resterete sempre freestylers, nella mente e nello spirito, e probabilmente nessuno di voi lascerá il freestyle per l’ultimate (Ë normale il contrario). Resta perÚ il fatto che i giocatori di frisbee dovrebbero sapere, conoscere, provare tutte le discipline del proprio attrezzo: sono dieci, affascinanti, diverse, ma in fondo complementari.

Non capita quasi mai che in un torneo di freestyle venga ìinvitatoî l’Ultimate. Sempre pi˘ spesso, invece, i tornei di Ultimate ìapronoî le porte al Freestyle, riconoscendogli il valore atletico ed artistico che lo rappresenta: il minimo che possiamo/dobbiamo fare Ë aprirci mentalmente verso questi compagni di ìfrisbeeî.

2 Replies to “Viareggio 2004”

  1. Mi piacerebbe vedere a Viareggio una partita semiseria di Ultimate tra
    freestylers. Le regole si possono immaginare: si gioca seriamente ma si puÚ
    prendere il frisbee solo dietro la schiena, o in triple fake o… insomma in
    qualsi modo tranne che nei due tradizionali (ad una mano e a due), oppure si
    puÚ continuare a "correre" con il disco in mano a patto che si tenga in delay;
    se Ë un rim delay si hanno a disposizione tre passi per riportarlo al centro e
    poi via si "corre" di nuovo. Se poi qualcuno trova lo spazio ed il coraggio di
    prendere il disco lanciato da un compagno con una gitis, beh.. Ë punto anche
    senza arrivare in meta! 🙂

  2. stiamo organizzando la partita “freestylers” Vs “Ultimate players”…chiederemo delle regole “speciali” per i freestylers…ma abbiamo anche degli “assi nella manica”: giocatori di freestylers ex o attuali ultimate players.
    Ti immagini se “vinciamo”?
    Non ci invitano pi˘! 🙂

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