Paganello 2005: Gli Interpreti Principali – 1

Andrea Meola


Ogni giocatore mi richiama un aggettivo. Una sensazione. Clay Ë energia pura. Matteo Ë volo. Fabio Ë fluiditáÖ

Il Paganello 2005 Ë vicinissimo. Spaventosamente vicino.
Ed allora, perchË non conoscere un pÚ meglio alcuni dei partecipanti di questa edizione?

ProverÚ a fare qualche scheda dei giocatori. Oh, sono schede personali e assolutamente “dissociate” da ogni tipo di “classifica”…

ComincerÚ con uno dei giocatori pi˘ “affascinanti” del panorama italiano:

Andrea Meola Ë un campione. Non perché vince. Non solo, almeno. Lo Ë perché, semplicemente, ha quelle doti (innate) grazie alle quali il gioco perde connotati ìfisiciî e rientra fra quei semplici ìmiracoliî di bellezza estetica.

Andrea Ë giovane. Non solo perché ha 25 anni, (che Dio lo perdoni!) ma anche perché, nel nostro mondo, uno che gioca da meno di 15 anni E’ giovane. Un bambino. Quindi, fatte le debite considerazioni, Andrea Ë un ìenfant prodigeî.

Non elencherÚ, qui di seguito, le sue vittorie. Solo questo: da Romashred 2003 (prima sua ìentrataî nonché gara ufficiale nel modo ìistituzionaleî del freestyle italiano) ad oggi, Ë riuscito a scalare il Ranking mondiale, portandosi al 19∞ posto. Se vi pare poco.

Andrea, ìraccontatoî cosÏ, Ë pi˘ simile ad una ìfrisbee-machineî che ad un ragazzo che sta dando molto al frisbee italiano.
Insieme ad altri giocatori milanesi, ha ricreato (e sta facendo crescere) uno dei poli pi˘ importanti del panorama italiano. Anche grazie a lui possiamo ìvivereî ogni anno uno dei tornei pi˘ godibili, oltre che emotivamente coinvolgenti: il Vagolino. Non solo. Andrea Ë coinvolgente, Ë una persona che riesce a farti star bene, a farti sentire a casa anche a Milano, dove, si sa, il senso di appartenenza Ë duro, specie per chi non vive in grandi metropoli.

Poi, ovvio, Ë un grande giocatore. Instancabile. Creativo. Fantasioso.

CosÏ, come sempre, sono andata a ìrovistareî fra le mie carte scritte. Ecco, cosa ho ritrovato:

Ö..

Gioca solo, in un angolo della palestra. Bordi, lanci, prese aeree. Un gioco che amo particolarmente, che sa di aria, di vento. ìchi Ë quel ragazzo?î chiedo a qualcuno. ìE’ di Milano. Non lo so come si chiama. E’ la prima volta che si vedeî

Ö.
Un mondo in fermento. Il ìmioî mondo. Ragazzi ovunque, giovani giocatori. Chi resterá? Chi di loro ha dentro quel ìfuocoî che brucerá, e non dará tregua?

Il ragazzo solo gira, morbido. Ha movimenti fluidi. Lui resterá, mi dico. Una specie di ìintuizioneî. E so giá, con certezza, che ho ragione.
…….

CosÏ lo raccontavo, dopo averlo visto a Romashred, nel Dicembre del 2003.

Era uno sconosciuto ai pi˘.

Ora Ë uno dei migliori giocatori italiani.

E non solo.

E’ uno dei migliori giocatori europei.

Ed io, avevo ragione.