The Weight Of Execution

It’s only one year I take part in freestyle tournament, and I’ve to say that in every occasion I have learnt something more about style, about way of playing and, of course, about judging. The first category I had to judge, at my first tournament, was execution. Fortunately that’s not so difficult. After at Paganello I had to judge difficulty for the first time, and at this last FPA I had the occasion to judge Artistic impression more than once, so now I think I have understood a bit of every category, so I can give my opinion.

It’s only one year I take part in freestyle tournament, and I’ve to say that in every occasion I have learnt something more about style, about way of playing and, of course, about judging. The first category I had to judge, at my first tournament, was execution. Fortunately that’s not so difficult. After at Paganello I had to judge difficulty for the first time, and at this last FPA I had the occasion to judge Artistic impression more than once, so now I think I have understood a bit of every category, so I can give my opinion.

First of all I have to say that in this year I have been changing my ideas more than once about the judging system. One of the hottest theme is of course the weight of execution in a routine…if is right that the weight of the category is 1:1:1….well I sincerly think that execution, difficulty and artistic impression are not 1:1:1 but maybe execution counts even more than 1.

In fact, when you judge difficulty, you take count of execution also if you don’t want. If you see a good combo to a big catch you are ready to give a 7, or 7.5 , but if there is a drop at the end, just in the catch, you won’t give the same score, maybe you’l give a 6.5 or something. Also in artistic impression, the execution influences the score for the flow, because lots of drops mean lots of breacks in flow, and I think that execution influences a bit also the general impression.

This is what I think, but this doesn’t mean I would change the judging system. For some aspects a lower weight in execution combined with an higher weight in difficulty can be useful, as Lui has expressed in her post. What she says is really objective. With lower weight of execution the routine would not be the same. They would be different because the players would risk more, maybe they would play more relaxed, or maybe the routine would look more like a jam, in which the players go with the flow caring less about drops or errors. I think this would happen.

But now, the point is on what you prefer to see . Maybe you prefer to see strange combinations and difficult moves with some drops or maybe you prefer a dropless routine made upon solid catches and combinations, not so much difficultÖ Obviously I prefer both. I like to see difficult moves in dropless routines, and this is what we see when we watch the best players.

And what about us…about the player that are in the middle of learning ..well I think that for us the big weight that execution has could be a good way to learn. In fact doing a good execution in a tournament means you really have the combinations and the catches you have proposed. If you miss a catch, if you get a dirty exercise, well..it means you’re still not ready to do it, and to show it in front of a crowd, with the stress of the people looking at you. But on the other hand if you make a move in a tournament with a good execution it means you have it, you really can do it again and again and everywhere.

So I think execution can push players maybe to train more, to improve faster. At this moment I think that execution is something that is forcing me sometimes to "train" instead of ìplayingî, but I likeÖcause I know is good for me and will let me growing faster.

4 Replies to “The Weight Of Execution”

  1. Bene, Andrea, ti rispondo in italiano, perchË faccio prima. (p.s. i testi degli italiani, mettiamoli nelle 2 versioni italiano e inglese, cosÏ io almeno non divento scema per cercare di capirci qualcosa…inoltre il mio "traduttore di fiducia" e cioË il programmino del p.c. mi spara di quelle assurditá che, alla fine, penso stia parlando di qualche altra cosa e non di frisbee…)
    Esecuzione. Dici che influenza anche il tuo giudizio quando giudichi la difficoltá. CiÚ praticamente avvalla il fatto che ci siano delle cose da cambiare, nel sistema di giudizio attuale…Infatti, quando nella difficoltá, al termine dei fatidici 15 secondi lo stereo chiama con voce baritonale "tempo" o qualunque altra cosa dica in inglese, bË, tu devi giudicare la difficoltá effettuata nella routine. Punto, Stop. Mi sono riletta tutto il sistema di giudizio e praticamente se durante gli ultimi 15 secondi ti "becchi" anche una presa non riuscita devi obiettivamente giudicare se era una presa non riuscita per poco o se proprio il tipo/a non ce l’avrebbe fatta neanche se doppato…Nel momento stesso in cui "inconsciamente" penalizzi la difficoltá per una non conforme esecuzione penalizzi 2 volte il team, perchË togli parte del punteggio che, 1 metro pi˘ in lá stanno giá togliendo altri 3 giudici addetti all’esecuzione…
    L’esecuzione "Ë un’altra cosa" nell’attuale sistema di giudizio. E giá da ciÚ, capiamo bene che siamo lontani da un metodo di giudizio il + obiettivo possibile…Andiamo all’esecuzione. Sono (lo sai!) una patita dello spettacolo all’interno del freestyle. Mi piacciono le cose che trasmettono emozioni. Non amo le routine perfettissime, difficilissime e freddissime. Non mi dicono niente. Questo non significa che l’esecuzione debba essere approssimativa. Non caldeggio la difficoltá fine a se stessa, (cavolo, ho addirittura detto su shrednow che non amo le competizioni shred!) ma ritengo che nell’ambito dell’evoluzione sportiva Ë la difficoltá che fa la differenza. Ma non esiste un esercizio difficile senza una presa finale. Facciamo esempi concreti: Se tu fai una bellissima routine, (come la tua con Antonio), perfetta, meravigliosa, e sai quanto l’abbia adorata, e la ripeti uguale sempre perfetta, io sono molto felice. Ma, di sicuro, la tua perfetta esecuzione non ti permetterá di "andare oltre". E’ lo stimolo a migliorare, imparare nuove routines, nuove prese, una diversa presa, un cavolo di carpiato con doppio salto mortale (sto guardando troppe olimpiadi!) a farti "andare avanti". Altrimenti ti "affossi".
    Ma Ë ovvio che non tirerai il frisbee in alto e comincerai a girare come una trottola tanto se non prendi il frisbee chissefrega, visto che la difficoltá te la misurano il doppio dell’esecuzione! Io ipotizzo sempre che il freestyler (in competizione) ambisca al massimo fatto nel modo migliore.
    L’esecuzione Ë fondamentale. Ma nella crescita, la differenza la fa la difficoltá.
    Oppure, se vogliamo dirla ancora meglio: la difficoltá non puÚ prescindere dall’esecuzione. Facciamo sempre l’esempio di Andrea & Antonio: non credo che Andrea & Antonio farebbero sul red carpet degli esercizi difficili "per il punteggio". Li farebbero perchË li hanno provati e riprovati e, almeno al 75% gli sono riusciti. Un pÚ di rischio si prende sempre. Poi, ovvio, lo stress fa la sua parte…
    Immagino che quando ci si presenta ad un mondiale, per esempio, si debbano "tirare fuori" tutte le cartucce e spararle. Prendendosi anche dei rischi…Cosa che non sempre accade, visto il rapporto 1/1/1.
    (sono certa che alcuni dei migliori giocatori al mondo NON hanno rischiato quasi niente, o veramente poco rispetto alle loro potenziali…non mi sembra il massimo, in un mondiale).

    Allora, si potrebbe ipotizzare anche una "terza via": difficoltá ed esecuzione insieme (e cioË un unico voto, non pi˘ "dissociato") e impressione artistica a parte (rapporto: 75-25). PuÚ essere un’idea?

    Poi: cosa "si vuole vedere" Ë diverso ancora. Personalmente amo una routine con il "cuore" che dia emozioni, che unisca tutto (musica, abiti, gioco, sincronia…) che riesca, insomma, a mettere tanta difficoltá all’interno di un contesto emozionale. Quello Ë il massimo. Difficoltá, esecuzione, impressione artistica al massimo ed il pubblico che ti applaude perchË "sente" che non sei solo bravo sei il pi˘ bravo, ma sai anche trasmettere qualcosa…
    Adesso ci vuole il 3∞ peso: Impressione Artistica…

    Lui

  2. Dire che giudicare una cosa libera come il frisbee freestyle sia una cosa difficilissima, Ë dire poco!
    Sta di fatto che molti giocatori non danno grande peso alla gara e ai punteggi, e possiamo capire il perchË.
    Ma Ë giusto ricercare un metodo che non scontenti o deluda i giocatori.
    Sto ragionando come voi su queste cose… ma purtroppo sono arrivato alla conclusione che forse meglio di cosÏ non si possa fare.
    Quello a cui ti riferisci tu, Lui, parlando delle emozioni, del cuore, delle belle routine, i veccchi giocatori (che sono anche ottimi giudici) lo chiamano flow.
    Il flow, che compare solo come mezzo voto nella impressione artistica, si dice che sia presente in ogni singolo voto, dalla esecuzione alla difficoltá. CioË un buon giudice ne tiene conto sempre… anche in difficoltá. Ma ciÚ non Ë sbagliato, perchË il vincitore deve vincere per una bella routine! Ora… il concetto di flow Ë molto complesso e profondo, io non l’ ho ancora assimilato, e come me credo molti giovani giocatori… ma parlando, giudicando con i vecchi… possiamo imparare un po!
    Per cui… onore e rispetto a chi messo su questo metodo di giudizio, che forse dobbiamo ancora capire…
    Poi ci sono giocatori con un stile che viene penalizzato nelle gare, mentre altri giocatori sanno giocare al massimo per vincere con questo metodo. Ma forse Ë giusto lasciare vincere chi vuole vincere, e il divertimento agli altri!
    Comunque Ë tardi.. forse sto un po sragionando, in pi˘ ho anche la febbre…
    Ditemi cosa pensate!
    Ciao


    GadDozZ

  3. bravo gaddoz, anch’io penso che il flow sia l’obiettivo finale di ogni freestylers, quella fluiditá e sensibilitá estrema con il frisbee, quella scelta del tocco e della morbidezza giusta al momento giusto, e penso che tutto ciÚ si possa ottenere solo dopo molti anni di esercizio..
    secondo me il massimo esempio di flow Ë nel video di Richie Smits "100 degrees below", se non l’avete ancora visto prendetevi mezz’ora di contemplazione davanti alla fluiditá di Joey Hudoklin e Rob Fried.
    http://homepage.mac.com/frisbeewizard

    go gits!

  4. E bravi i miei ragazzi: cosÏ finisce tutto a tarallucci e vino!
    Quindi Flow ammmillle per tutti!
    VabbË,l’importante Ë che siate contenti voi…io non giudico e non sono giudicata, se fate solo flow sono la 1∞ ad essere contenta!!!

    Lui

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