Paganello 2005: Gli Interpreti Principali – 6

Tom Leitner

Una delle cose buffe che mi sono capitate nel freestyle Ë stata quando alcuni ragazzi di Cesenatico, ex-fans ora nuovi giocatori della nostra disciplina, mi hanno detto, un paio di anni fa: ìti abbiamo ascoltato tutto l’inverno. Sei stata la nostra voce. Ossessiva, costante.î Alla richiesta di spiegazioni, mi hanno raccontato che avevano registrato un filmato al un Paganello, ed io ero la ìvoceî che presentava i giocatori. Parlando di Tom Leitner lo avevo descritto come ìil mago del ventoî. Siccome la frase era detta nel momento in cui Tommy giocava, e loro sono dei fans accaniti del nostro Leitner mondiale e si sono visti quel filmato tutto l’inverno, ogni volta si beccavano, oltre alle ìsueî routines, anche il ìmioî ìmago del ventoî.

Non ricordo il contesto, e parlo sempre a ruota libera, dicendo spesso anche delle emerite scemenze. PerÚ, tanto di cappello, quella descrizione Ë calzante.

Tom Leitner ci sa fare col vento. Non Ë il solo, ci sono anche Larry Imperiale, e se andiamo sul monsone Pipo Lopez non lo batte nessunoÖed altri ancora, possono essere paragonati al ìMerlinoî in quanto a sfruttare il vento.

Tommy, perÚ, ha degli optionals aggiuntivi che rendono particolarmente gradevole il suo gioco.

La sequenza dei suoi roller Ë famosa, braccia leggermente chiuse, il frisbee ruota senza soluzione di continuitá, cerchi perfetti: incantevole.

Ma Tom non Ë solo roller, Ë gitis, e tipping, alti, continui, ed un gioco personale e mai ìcodificatoî. O meglio: lo Ë, ma basta un soffio, un nulla, un alito di vento, un pensiero, e la routine cambia, e Tom va.

Ecco. Forse Ë questo che affascina in assoluto i nuovi giocatori di freestyle: Tom Leitiner rappresenta l’idea di ìliberoî e ìliberatorioî.

Non solo.

Tommy Ë lo stereotipo del freestyler anni 70. E’ il figlio dei fiori, Ë peace & love, Ë gli arbori del frisbee, libertá, maglie psichedeliche, aria vagamente assente, sorriso.

Metteteci dentro anche capelli assurdamente ricci, che volano durante le routines, metteteci dentro l’assoluta impossibilitá di ìimbrigliarloî in orari stabiliti, ed anche il caos che lo circonda frisbee, magliette, frisbee, borse, frisbee, giornali, frisbee, tutto intorno, e Tom non puÚ che affascinare.

Tom Leitner Ë esattamente la riproduzione del freestyler nell’immaginario collettivo.

Non puÚ che essere cosÏ, specie per i nuovi adepti che ritrovano in lui anche un ìmaestroî ed un mito: E’ lui che, con Sune, ha ìportato il verboî in Europa con i Tour della Nike.

Ma anche Tom Leitner, che, guarda un po’, per aggiungere un altro ìquidî al suo bagaglio carismatico, Ë anche californiano, ha trovato in Italia la sua seconda patria.

E cosÏ, quando lo vedrete, e gli parlerete, e lui vi insegnerá a tenere il frisbee sull’unghia, non vi meravigliate se alla vostra domanda ìdi dove sei?î vi risponderá ìdi Romaî.

Anche perché non Ë vero: nessuno, come Tommy Leitner, Ë ìcittadino del mondoî.